Comuni Marginali – Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 settembre 2021
Facendo seguito all’incontro tecnico con gli operatori del settore del 12/01/2023, si comunica, che si può trovare riscontro ai quesiti relativi le procedure in atto collegandosi con il sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche di coesione, nello stesso portale sono pubblicate le FAQ in cui trovano riscontro alcuni dei quesiti posti.
Data:
19 Gennaio 2023
Facendo seguito all’incontro tecnico con gli operatori del settore del 12/01/2023, si comunica, che si può trovare riscontro ai quesiti relativi le procedure in atto collegandosi con il sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche di coesione, nello stesso portale sono pubblicate le FAQ in cui trovano riscontro alcuni dei quesiti posti.
Di seguito elencati elenco delle principali FAQ.
FAQ DPCM 30 settembre 2021 – Comuni marginali, aggiornamento al 24 marzo 2022
Comuni marginali
- Per le misure di cui all’articolo 2 del DPCM 30.09.2021 deve essere acquisito il CUP?
- Si chiede di sapere se le risorse del DPCM 30.09.2021 siano esclusivamente nazionali o sia previsto un cofinanziamento europeo.
- L’importo del contributo, indicato per ciascun comune nell’Allegato B al DPCM 30.09.2021, è complessivo per il triennio 2021-2022-2023 e, di conseguenza, per ciascuna annualità i comuni riceveranno 1/3 di tale importo?
- Con riferimento all’art. 5 numero 2 del DPCM 30.09.2021, cosa si intende per utilizzo delle risorse da parte dei Comuni?
- Con riferimento all’art. 5 numero 3 del DPCM 30.09.2021, qual è la tempistica per l’utilizzo delle risorse da parte dei comuni?
- E’ possibile da parte dei Comuni pubblicare un bando mettendo a disposizione le risorse sia dell’annualità 2021 che 2022 e la rendicontazione può essere fatta per intera somma assegnata al Comune?
- C’è un termine entro cui pubblicare il Bando per l’assegnazione dei contributi, o l’unico termine a cui fare riferimento è quello di revoca dei finanziamenti di cui all’art. 7 del DPCM?
- I Comuni hanno la facoltà di concedere i contributi anche solo per una delle tre categorie di intervento previste dall’articolo 2, comma 2 lettere a), b) e c) del DPCM 30.09.2021? È fissato un criterio di ripartizione dei fondi tra le tre categorie di intervento definite nel DPCM o è lasciata all’amministrazione la facoltà di definizione degli importi, eventualmente anche in base alle richieste provenienti dal territorio?
- Con riferimento alle categorie di intervento di cui all’art. 2, è possibile utilizzare l’intero contributo solo ai sensi della lettera a)?
- Per quanto riguarda la terza categoria di interventi di cui all’articolo 2, comma 2, lett. c) del DPCM 30.09.2021, ovvero quella riguardante la “concessione di contributi a favore di chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni di cui all’ Allegato B, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell’immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario)“, i due requisiti di “residenza” e “ dimora abituale” sono concorrenti o alternativi?
- I contributi che vengono concessi sono soggetti a ritenute?
- Per gli interventi di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a), del DPCM 30.09.2021, è possibile intervenire su immobili del Comune sottoposti a tutela della Sovrintendenza?
- Cosa rappresentano gli importi nella colonna rubricata “reddito” di cui all’allegato allegato A al DPCM 30.09.2021?
- Con riferimento alla categoria di intervento prevista dalla lettera b) del comma 2 dell’art.2 del DPCM 30.09.2021, le imprese nate da meno di 12 mesi sono considerate come “NUOVE INIZIATIVE” oppure le stesse devono essere costituite solo dopo la pubblicazione del Bando da parte dei Comuni?
- Per quanto riguarda la categoria di intervento di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a), del DPCM 30.09.2021, il Comune deve adeguare l’immobile con il contributo di cui al citato articolo 2 e, una volta arredato ed attrezzato, deve concederlo in comodato d’uso mediante bando pubblico, oppure deve indire un’unica procedura ad evidenza pubblica per dare in comodato d’uso tale bene immobile a privati interessati i quali adegueranno l’immobile anche con parte del contributo del medesimo DPCM?
- Il Comune può concedere contributi per l’adeguamento degli immobili per le finalità di cui al comma 3 dell’articolo 2 del DPCM 30.09.2021?
- Possono essere finanziate anche attività che sono state avviate nelle more fra la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM e la pubblicazione dell’Avviso del Comune?
- Quali sono le tempistiche di accredito delle somme spettanti?
- Con riferimento alla categoria di intervento di cui all’articolo 2, comma 2, lettera a) del DPCM 30.09.2021, rientra tra le spese ammissibili la progettazione per l’adeguamento dell’immobile?
- E’ possibile assimilare al patrimonio disponibile del Comune un bene immobile che è attualmente di proprietà di un Ente ecclesiastico ma che è stato affidato al Comune in comodato d’uso trentennale, mediante specifico protocollo di intesa, per l’attivazione di progetti a scopo sociale per il contrasto allo spopolamento? E’ possibile, in alternativa, acquisire la proprietà del suddetto bene immobile utilizzando proprio i fondi per i comuni marginali si cui all’oggetto?
- Saranno predisposti bandi tipo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attuazione degli interventi previsti dall’articolo 2 del DPCM 30.09.2021?
- Il previsto contributo di 5000 euro per il trasferimento della residenza nel Comune di riferimento, nel caso di trasferimento di un intero nucleo familiare è richiedibile da ognuno dei soggetti che lo compongono o da uno solo di essi? Per esempio, se a trasferirsi è un nucleo familiare di quattro persone il contributo da erogare sarà di € 5.000,00 per ciascun componente?
- Sono ammissibili a rendicontazione, a valere sul finanziamento di cui si tratta, le spese per una eventuale assistenza esterna per la redazione degli avvisi e per l’istruttoria e la verifica amministrativa delle pratiche?
- Quali sono i criteri di selezione dei beneficiari da indicare nei bandi pubblici per l’attuazione degli interventi previsti dall’articolo 2 del DPCM 30.09.2021?
- E’ possibile selezionare più di un beneficiario all’interno della stessa annualità?
- Per attivare i bandi è necessario attendere l’accreditamento definitivo delle somme oppure è possibile procedere con propria anticipazione di cassa?
- In che modo il Comune rendiconta le somme spese?
- Con l’intervento previsto dall’art. 2 lett a) è possibile finanziare l’acquisto di attrezzature, arredi e suppellettili?
- All’art. 1 lettera d) del DPCM si fa riferimento alle attività economiche secondo la classificazione ATECO specificata all’art.2, ma tale classificazione all’art. 2 non è indicata: quali sono pertanto i codici ATECO da prendere in considerazione?
- Ai sensi dell’art. 2 comma 2, lettera b) del succitato Decreto “l’avvio di attività economiche, artigianali e agricole”, riguarda anche le piccole e medie imprese che non sono in stato di liquidazione o di fallimento e non sono soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo così come regolato dall’art. 4, comma 1 lettera c) del DPCM del 24 settembre 2020 (pubblicato in GU del 4 dicembre 2020)?
- L’art. 2, comma 1, lett. b) del Decreto prevede la possibilità di concedere contributi anche per intraprendere “nuove attività economiche nei suddetti territori comunali e sono regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese”; da una lettura in combinato disposto con l’art. 1, comma 1, lett. d), per “attività economiche” si intendono anche quelle operanti nei settori professionali. Si chiede pertanto come si concilia l’erogazione del contributo ad attività professionali con il requisito dell’iscrizione al registro imprese?
- Lo scrivente Comune rientra nell’ambito della classificazione della mappatura aree interne 2021-2027 nella categoria “Cintura”. E’ possibile attivare la linea di intervento ex lett c dell’art. 2 del DPCM che prevede la possibilità di concedere contributi in favore di coloro che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne?
- Per adeguamento di immobili di cui alla lettera a), del comma 2 dell’articolo 2 del DPCM, può farsi rientrare l’attività di acquisto e installazione di manufatti stabilmente legati al terreno di proprietà comunale, inclusi i servizi igienici comuni, da concedere successivamente in comodato gratuito secondo quanto previsto dalla disposizione predetta?
Aiuti di stato
- A chi compete effettuare la valutazione sulla presenza di aiuti di Stato nell’ambito degli interventi agevolativi previsti dal DPCM 30/09/2021?
- Quale soggetto si qualifica “beneficiario” degli aiuti previsti dal DPCM 30/09/2021: il Comune, i cittadini o le imprese?
- Le tre categorie di interventi nei territori soggetti a spopolamento, sono misure da poter integrare le une con le altre, in funzione delle necessità del territorio sul quale si opera?
- I fondi previsti per l’adeguamento di immobili comunali da concedere in comodato d’uso gratuito al fine di consentire l’apertura di attività commerciali, artigianali e agricole, possono essere integrati con i contributi concessi per l’avvio delle relative attività?
- A quanto ammonta il contributo massimo concedibile a ciascun beneficiario nel caso in cui concorra a due o più interventi tra quelli previsti dal DPCM 30/09/2021?
- Come si verifica un eventuale sforamento del massimale de minimis?
- Cosa succede se l’impresa ha già assorbito tutto il plafond de minimis?
- Nel massimale de minimis si calcolano anche i contributi concessi ai cittadini che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne?
- Nel caso delle agevolazioni concesse a titolo di aiuto di Stato, vi sono obblighi di registrazione sul Registro Nazionale degli aiuti di Stato? A chi spettano tali obblighi?
- Cosa succede se non si adempiono gli obblighi di registrazione su RNA?
- Su RNA devono essere registrati tutti i contributi concessi ed erogati oppure soltanto gli aiuti di Stato?
Ultimo aggiornamento
19 Gennaio 2023, 15:18